Biagio Marin prefazione al libro fotografico “Caorle”
Da ragazzo durante l’estate usavo andare coi nostri battelli alla pesca di sardelle. Alla sera si andava a far porto o nella foce del Tagliamento o a Baseleghe o a Santa Margherita, secondo la posizione in cui durante la giornata si era arrivati veleggiando per il calo della sera.
In questo senso i caorlotti hanno dovuto pagare il proprio tributo non solo di fedeltà ma anche di sacrifici. I tempi mutarono; da Settentrione arrivarono a Venezia stessa gli austriaci dopo l’episodio mortificante napoleonico e ancora col tempo Venezia e il Veneto entrarono a far parte del Regno d’Italia. In tutta questo molto drammatica storia Caorle fu, nei suoi limiti, sempre presente. Ed ecco che ora ai nostri giorni un manipolo di cittadini, si domanda: che cosa è Caorle, chi siamo; e cerca di rispondere con uno strano ma spendido volume di fotografie perchè le immagini sostituiscano l’incertezza della parola.